Costruire relazioni, emozioni e consapevolezza: un cammino che lascia traccia

Il Progetto Igea ha avuto il privilegio di entrare nelle aule di diverse scuole secondarie della provincia di Lecce con un obiettivo preciso ma tutt’altro che semplice: favorire la crescita personale e relazionale dei ragazzi attraverso l’ascolto, l’espressione di sé e la consapevolezza emotiva. Lo abbiamo fatto come sappiamo fare: mettendo al centro le persone, la loro storia, il loro sentire.

Non si è trattato di semplici “interventi scolastici”, ma di occasioni vere di incontro e riflessione, costruite con strumenti dell’educazione non formale: giochi, simboli, canzoni, laboratori esperienziali e momenti di parola. È lì, in quei cerchi di condivisione, che sono emerse le domande più urgenti e le emozioni più autentiche dei ragazzi.

 Un viaggio tra emozioni e ascolto

Abbiamo incontrato le classi diverse volte. Fin dal primo momento è stato chiaro che, sotto la superficie di routine scolastica e dinamiche adolescenziali, c’era un desiderio fortissimo di esserci, di partecipare, di raccontarsi.

Nel primo incontro abbiamo usato un’attività chiamata “Il muro delle emozioni”. Gli studenti hanno scritto, disegnato e condiviso cosa sentono in questo momento della loro vita. Le parole più ricorrenti? Ansia, paura, apatia, rabbia, angoscia. Emozioni complesse, a volte scomode, spesso vissute in silenzio. Ma quando abbiamo creato uno spazio sicuro e accogliente, molti hanno trovato il coraggio di parlarne. Alcuni hanno raccontato storie personali con una profondità sorprendente. Il messaggio era chiaro: "Ho bisogno di qualcuno che mi ascolti, senza giudicarmi." 

 Agli studenti è stato chiesto di scrivere e condividere un’emozione provata di recente e, successivamente, di rispondere alla domanda “Come ti sei sentito ad esprimere le tue emozioni?”. Le risposte sono state in larga parte positive, ma una parola è emersa con particolare frequenza: "liberatorio". Questo termine ha colto in modo sintetico ed efficace il senso profondo dell’attività, evidenziando il bisogno, spesso inespresso, di potersi raccontare in uno spazio sicuro e non giudicante.

 Il gruppo classe ha partecipato con coinvolgimento, mostrando apertura, ascolto e rispetto reciproco. L’ambiente che si è creato ha favorito l’espressione autentica delle emozioni, rafforzando i legami interpersonali e promuovendo un clima di maggiore fiducia. Si è riscontrata anche una buona capacità di autoriflessione da parte degli studenti, che hanno saputo riconoscere e nominare emozioni complesse legate alla loro quotidianità.

Se vuoi ricevere aggiornamenti sul Progetto Igea o entrare in contatto con il nostro team, scrivici a progettoigealecce@gmail.com o visita www.progettoigea.com.

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Benessere giovanile a Lecce: un’azione concreta di Igea tra ascolto, prevenzione e comunità